Il presepe di San Giuseppe: una categoria dello spirito “Laghitano”

Sublime Tradizione Di Storia E Poesia

Per poter gustare ogni anno con pathos e lirismo i suggestivi ed inimitabili presepi di San Giuseppe occorre prepararsi e disporsi con fantasia da cultore dell’arte, della storia, del costume.

Anche quest’anno il visitatore curioso e passionale ha potuto spaziare tra religiosità e cultura, tra stile particolare e fantasia, tra ingegnosità e spirito artistico.Non appena si entra, lo sguardo vaga tra i molteplici particolari caratterizzati da tensione emotiva, costruiti con garbo, precisione e verosimiglianza.

Chi è poeta, se non è preso dalla sindrome di Stendal è certamente commosso, stimolato, sognando un mondo ormai tramontato ma che rivive egregiamente rivisitato, come una Pompei dissepolta. Romanticismo e nostalgia si impossessano dell’animo, mentre scorre un caleidoscopio di immagini e costumi ricreati puntualmente con originalità e sublime inventiva.

Ogni anno ti trascinano maestosamente in una morbosa sensazione di gratificazione spirituale e di benessere.

Senza retorica, quella grotta di Betlemme, che segna il misterioso miracolo di fusione tra l’umano e il divino ha assunto quest’anno un aspetto più realistico una parte di quel caravanserraglio dove presumibilmente Giuseppe e Maria fecero compiere il miracolo. Ma non sono meno le case costruite con rispondenza e puntualità storica che domina in tutta la struttura.

Anche le statuine vestite e addobbate con grande minuzia ti aspettano nei sentieri tortuosi e sembra che accettino con entusiasmo l’ammirazione dei visitatori. I vicoletti, il paesaggio, il villaggio, il cielo si osservano nel contesto delle luci, dei fuochi che richiamano alla mente un’epoca che rinasce.

E’ una tradizione stupenda che va rivitalizzata, potenziata, coltivata e rinnovata ogni anno. Manteniamo l’entusiasmo per stimolare ogni anno la fantasia, le risorse poetiche e la genialità di questi giovani amici del presepe di San Giuseppe che tengono viva tradizione e cultura calabrese ed in particolare laghitana.

Giuseppe De Pascale